Varzesh-e Pahlavani e Pugilato: Due Vie di Disciplina e Onore

 

Il Varzesh-e Pahlavani (in persiano: ورزش پهلوانی) e il pugilato, sebbene appartenenti a tradizioni culturali diverse, condividono profonde somiglianze nella loro natura di discipline che forgiano non solo il corpo, ma anche lo spirito. Entrambe si collocano a metà strada tra l’arte marziale e l’allenamento atletico, trasmettendo un codice d’onore che trascende la mera competizione fisica.

Le Origini: Guerrieri e Campioni

a. Le Radici Antiche

Il Varzesh-e Pahlavani affonda le sue radici nell’Impero achemenide (VI-IV sec. a.C.), quando la preparazione atletica era parte integrante dell’addestramento militare. I guerrieri persiani si allenavano per sviluppare forza, resistenza e destrezza, esattamente come i pugili dell’antica Grecia, che si preparavano per le Olimpiadi e per il combattimento nei circhi romani.

Anche il pugilato, in forme diverse, ha origini millenarie. I primi riferimenti risalgono alla Mesopotamia e alla Grecia antica, dove il pancrazio mescolava tecniche di lotta e percussione, anticipando le moderne arti marziali miste. Come i pahlavan persiani, anche i pugili erano considerati modelli di coraggio e determinazione.

b. Il Codice d’Onore

Durante l’epoca sasanide (224-651 d.C.), il Varzesh-e Pahlavani si strutturò come un vero e proprio sistema etico e marziale, dove il concetto di javānmardi (nobiltà d’animo) divenne centrale. Analogamente, il pugilato, specialmente nella sua evoluzione moderna, richiede ai suoi praticanti di rispettare regole ferree e di mantenere una condotta onorevole sia sul ring che nella vita quotidiana.

L’Ambiente Sacro dell’Allenamento

Il Varzesh-e Pahlavani viene praticato nella zorkhaneh (زورخانه), un ambiente rituale in cui il combattente si allena sotto la guida del morshed, che accompagna l’allenamento con canti epici e tamburi. La zorkhaneh non è solo una palestra, ma un tempio della disciplina e della crescita interiore.

Nel pugilato, la palestra (o gym) rappresenta il santuario del pugile. Qui, sotto la guida dell’allenatore, si apprendono tecnica, resistenza e strategia, ma anche rispetto e controllo. Come nella zorkhaneh, la palestra di pugilato diventa un luogo di iniziazione dove l’atleta affronta un percorso di maturazione personale.

Le Tecniche: La Forza Attraverso la Disciplina

Il Varzesh-e Pahlavani include esercizi come:

Mīl gereftan (sollevamento di clave di legno), simile al lavoro con i pesi nel pugilato per potenziare braccia e spalle.

Shena raftan (flessioni), fondamentali anche nella preparazione pugilistica.

Pā zadan (movimenti ritmici e salti), analoghi agli esercizi di footwork e agilità del pugile.

Koshti gereftan (lotta tradizionale), che ha un corrispettivo nella preparazione fisica e nella difesa personale del pugile.

Nel pugilato, la preparazione atletica si concentra su:

Shadow boxing, per migliorare riflessi e tecnica, simile alla danza rituale della zorkhaneh.

Sacco pesante e speed bag, che allenano la forza dei colpi e la coordinazione.

Sparring, momento cruciale di crescita e confronto, come le competizioni di lotta tra pahlavan.

Il Significato Spirituale e Psicologico

In entrambe le discipline, la lotta più grande è contro se stessi. Il Varzesh-e Pahlavani, fortemente influenzato dal sufismo, vede nella pratica un cammino di purificazione dell’anima. L’atleta non deve solo vincere l’avversario, ma dominare il proprio ego e le proprie paure.

Allo stesso modo, il pugilato è spesso descritto come “la nobile arte”, poiché richiede equilibrio mentale, autodisciplina e autocontrollo. Il pugile impara a gestire il dolore, la fatica e il fallimento, trasformandoli in crescita personale. Come i pahlavan, anche i grandi pugili sono spesso ricordati non solo per la loro forza fisica, ma per la loro integrità morale e il loro spirito combattivo.

Il Futuro di Due Antiche Tradizioni

Il Varzesh-e Pahlavani, riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, continua a essere praticato in Iran e in altre comunità persiane nel mondo. La sua sopravvivenza è garantita dall’impegno di maestri e istituzioni che ne diffondono i valori.

Il pugilato, nonostante le evoluzioni dello sport da combattimento, resta un’arte nobile e rispettata, con una tradizione che si rinnova continuamente. Entrambe le discipline mostrano come la forza fisica sia nulla senza la forza d’animo, e come il vero combattente sia colui che vince prima di tutto le proprie debolezze.

Bibliografia

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